Hai notato come negli ultimi 12 mesi la richiesta di determinati beni sia aumentata esponenzialmente? E non si parla solo del nuovo oro moderno, il lievito. Articoli come i computer e servizi come la spesa a domicilio hanno visto impennate repentine ed improvvise nella loro crescita. Se c’è una cosa che abbiamo imparato con l’avvento di questo delicato momento che stiamo attraversando, è che i trend e le correnti dei desideri degli utenti possono cambiare direzione in maniera brusca, improvvisa, aprendo la strada a nuove possibilità.
Questo è uno dei topic che Matt Brittin, presidente di Google EMEA, ha coperto in un post sul blog ufficiale dell’azienda. Gli altri argomenti citati nel testo riguardano il mondo della privacy, recentemente affrontato dalla multinazionale con il loro lavoro sull’abolizione dei cookie di terze parti e l’istituzione dei nuovi FLoC (se vuoi saperne di più, abbiamo già parlato di questa storia, in un nostro precedente articolo) e la complessità delle scelte dei consumatori, che come mai prima d’ora si ritrovano a gestire una serie di stimoli e di proposte di quantità notevole. Gli utenti cambiano i loro comportamenti di consumo e acquisto attraverso azioni e decisioni spesso imprevedibili. Brittin stesso segnala come le percentuali di scelta tra acquisto online e acquisto fisico in negozio subiscano continue fluttuazioni. Restare al passo e reagire a queste rivoluzioni è qualcosa di imprescindibile e quindi Google ha deciso di introdurre nel suo Ads una nuova feature, la pagina Insights. Brittin dice che
“Si tratta di una nuova destinazione in Google Ads, in cui i professionisti del marketing possono visualizzare informazioni contestuali e automatizzate per aiutarli ad adattare più rapidamente la propria attività in un mondo più dinamico”
E aggiunge che Google è al lavoro per implementare nuove funzioni di automatizzazione gestite dal machine learning, che consentano di applicare raccomandazioni relative a campagne e performance in maniera istantanea: appena l’algoritmo scova l’opportunità, verrà messa immediatamente a disposizione del digital marketer di turno. Google Support indica che la funzionalità è ancora in beta e consente di applicare più di 17 miglioramenti automaticamente, basta apporre una spunta.
Tornando alla pagina Insights, essa è stata rilasciata in beta in Paesi selezionati a novembre dello scorso anno, mentre il 14 aprile è partito il processo di rilascio su scala globale. Il suo utilizzo consente di rivolgere uno sguardo a quelle che sono le ricerche più in voga del momento, analizzare il comportamento dei competitor e scovare nuove opportunità di crescita. I suggerimenti sono basati sul settore cui appartiene il business e sulle campagne realizzate nell’account Google Ads dedicato ad esso. Inoltre, si rinnovano quotidianamente, quindi vale la pena controllare frequentemente quali siano le dritte fornite da Big G. Al momento gli unici insight disponibili riguardano la rete di ricerca, ma il colosso di Mountain View non esclude che possano comprendere altre sezioni della piattaforma.
La pagina Insights viene inclusa nella sezione Recommendations (in italiano Consigli) del proprio account Google Ads e comprende due tipi di advice: quelli relativi al proprio account e agli ad che sono già stati pubblicati (Account) e quelli relativi alle opportunità di espansione del proprio business verso settori adiacenti e rilevanti, per i quali ancora non si possiedono delle campagne di advertising attive (Suggested).
Il primo approccio con la feature è quello con la vista summary, che consente di comprendere se le proprie performance sono in grado di stare dietro al ritmo delle ricerche di termini rilevanti, o se c’è del volume da recuperare. Ad essa vengono accompagnate tre metriche: l’interesse di ricerca, cioè il numero di ricerche per quel particolare trend in tutta la rete di Google; gli ormai conosciuti click/costo/impressioni per gli ad mostrati in ricerche relative al trend; il potenziale di crescita mancato, relativo al confronto performance/ritmo di ricerca citato poco fa.
Dopo la vista summary, che consente di dare un’occhiata generale, si può arrivare a livelli più dettagliati di esplorazione ed analisi, abbiamo la vista trend details. Quest’ultima consente l’accesso ad altri insight:
I trend possono essere analizzati anche sotto il livello temporale. Google consente di fare confronti tra gli ultimi sette giorni e i precedenti sette, per scoprire le tendenze sorte recentemente e fornire una risposta il più immediata possibile. È possibile realizzare un versus a livello mensile (gli ultimi 28 giorni con i precedenti 28 giorni), per comprendere quali sono i trend che hanno suscitato curiosità e interesse consistenti negli utenti per un periodo più lungo, poiché magari sono destinati a durare. Per non avere dubbi anche su quest’ultima eventualità c’è il confronto year over year, che confronta gli ultimi 28 giorni con gli stessi dell’anno precedente, utile per identificare aree di crescita.
Una delle funzionalità di Insights Page non si può ritrovare nella promozione effettuata da Google, ma è stata curiosamente scoperta da alcuni lavoratori del mondo dell’advertising contattati da Search Engine Journal per parlare della nuova feature creata da Big G per Ads. Nell’articolo i marketer segnalano come per merito di Insights Page si possano trovare dei nuovi termini di ricerca negativi, scovati per via del fatto che risultano etichettati come non rilevanti dalla nuova funzionalità di Google Ads. Può essere una mossa preventiva per impedire all’algoritmo di estendere l’abbinamento (broad matching) verso query che non si conciliano con le campagne.
Cosa ne pensi di Insights Page? Hai già visto la nuova funzionalità all’opera? Parlacene sui nostri canali social.